Uno dei tanti meriti che possono essere attribuiti al mondo tradizionale della Sicilia riguarda sicuramente il cibo. Tanti sono i prodotti che originariamente vengono da quest’isola piena di risorse e sono distribuiti in tutto il mondo. Si tratta di prodotti sia D.O.P. che I.G.P: il primo marchio (Denominazione di Origine Protetta) indica un prodotto italiano di alta qualità che continua ad essere creato sempre nella stessa zona di origine, onde evitare false imitazioni; invece, i prodotti I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) sono originari di un paese o di una regione, la cui origine geografica gli attribuisce una certa qualità.
Tuttavia, la Sicilia sta subendo un profondo cambiamento climatico, il quale comprometterebbe la produzione di alcuni prodotti tipici e locali, soprattutto dal punto di vista agroalimentare. Da questo punto di vista, uno studio è stato condotto dall’azienda BonusFinder che vede la Sicilia al quarto posto in una classifica complessiva di oltre 100 regioni. L’isola presenta ben 109 prodotti DOP e IGP a rischio. La possibile estinzione di alcuni di questi prodotti potrebbe avvenire dire entro il 2040 virgola in quanto i dati hanno mostrato che La Sicilia è soggetta ad un aumento della temperatura con precipitazioni medie in calo, soffrendo dunque di siccità.
Il cambiamento climatico potrebbe avere un impatto decisivo dal punto di vista agroalimentare e, dall’allevamento degli animali fino alla produzione di formaggi. Tra i tanti si citano il pecorino siciliano DOP, Il limone di Siracusa DOP, la pesca di LeonforteIGP, la Vastedda della Valle del Belice e l’arancia di Ribera DOP.
Le altre regioni che hanno un maggiore rischio rispetto alla Sicilia sono: il Piemonte con 133 prodotti a rischio; la Lombardia con 90 prodotti a rischio e la Campania con 100 prodotti a rischio.
Giulia Manciagli






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