Per miliardi di anni, la Luna ha danzato intorno alla Terra, incarnando il simbolo del passaggio del tempo per molte civiltà antiche. La sua presenza costante nel cielo notturno ha incantato e ispirato, diventando una costante immutabile nel flusso del tempo. Tuttavia, le recenti scoperte scientifiche hanno sconvolto questa percezione di stabilità: la Luna, che sembrava immobile nel suo viaggio, si sta lentamente allontanando dalla Terra. A un tasso apparentemente insignificante di circa 3,8 centimetri all’anno, la distanza tra i due cresce, un cambiamento così graduale che è stato paragonato alla crescita delle unghie umane nel corso di dodici mesi. Questa scoperta ha riscritto la narrazione della nostra comprensione della Luna e del suo rapporto con la Terra.
Qual è stata la scoperta?
La rivelazione dell’allontanamento progressivo della Luna dalla Terra è un risultato sorprendente ottenuto attraverso le pionieristiche missioni Apollo della NASA, un’epopea che ha portato gli astronauti americani sulla superficie lunare negli anni ’60 e ’70. Durante quei momenti storici, gli equipaggi delle missioni installarono un’esperimento innovativo noto come LunarLaser Ranging Experiment. Questa procedura coinvolse la collocazione di retro-riflettori sulla superficie della Luna, funzionanti come specchi riflettenti che rispondono ai raggi laser.
Grazie a questi dispositivi, gli scienziati terrestri hanno potuto e possono ancora oggi inviare impulsi laser diretti verso questi specchi e misurare il tempo necessario affinché il raggio laser torni indietro sulla Terra. Attraverso questa metodologia, gli studiosi sono stati in grado di calcolare con una precisione straordinaria la distanza Terra-Luna, arrivando a misurare i millimetri con un’accuratezza senza precedenti. Questi esperimenti ripetuti negli anni hanno svelato il dato sorprendente: la Luna si allontana da noi a una media di circa 3,8 centimetri ogni anno, equiparabile alla crescita annuale delle unghie umane.
Tuttavia, la determinazione di quando esattamente questoallontanamento abbia avuto inizio apre una finestra su una cronologia più profonda. Basandosi sul tasso attuale di allontanamento, è stato teorizzato un retro-calcolo che porta all’ipotetica data in cui la Luna e la Terra condividevano la stessa orbita, stimando questo evento a circa 1,5 miliardi di anni fa. Tale calcolo sembra contrastare con le evidenze delle rocce lunari, suggerendo invece un’età simile a quella della Terra, circa 4,5 miliardi di anni. Ulteriori complicazioni emergono dalle analisi geologiche, le quali indicano fluttuazioni nel tasso di allontanamento nel corso del tempo. Questa discrepanza suggerisce che l’allontanamento iniziò in un periodo successivo alla formazione iniziale della Luna, alimentando un vivo dibattito scientifico sulle cause sottostanti a questo fenomeno intricato.
Quali cambiamenti?
Inevitabilmente, l’allontanamento graduale della Luna dalla Terra preannuncia cambiamenti significativi nell’esperienza quotidiana sulla nostra prospettiva celeste. Due impatti salienti emergono da questo fenomeno astronomico. Il primo si manifesta nell’incremento della durata del giorno terrestre, poiché il sistema Terra-Luna è soggetto a conservare il suo momento angolare complessivo. Di conseguenza, l’aumento della velocità di rotazione lunare richiede un aggiustamento compensativo: la Terra perde momento angolare, rallentando la propria rotazione. Ciò comporta un’allungamento del giorno terrestre di approssimativamente 24 millionesimi di secondo all’anno, suggerendo che servirebbero circa 1 milione di anni al tasso attuale di allontanamento per prolungare la giornata terrestre di 24 secondi.
La seconda conseguenza sostanziale si profila nell’andamento visivo della Luna nel nostro cielo. Nel corso del tempo, la Luna apparirà sempre più piccola, portando alla progressiva scomparsa delle eclissi totali di Sole, eventi astronomici che dipendono da una coincidenza attuale tra le dimensioni apparenti di Sole e Luna. Attualmente, il Sole è circa 400 volte più grande della Luna, ma anche 400 volte più lontano dalla Terra. Tuttavia, con il continuo allontanamento lunare, questo equilibrio fortuito si altererà. Si prevede che tra circa 600 milioni di anni, la dimensione apparente della Luna sarà inferiore a quella del Sole, risultando in eclissi anulari anziché totali. Questo cambio radicale segnerà la fine delle eclissi totali, lasciando solo spettacoli anulari nel futuro. È plausibile pensare che esisterà un’ultima generazione umana in grado di ammirare l’ultimo evento di questo tipo: un’ultima eclissi totale di Sole, se l’umanità sopravviverà fino a quel tempo lontano. Tale prospettiva suscita meraviglia e riflessioni sulla continua evoluzione cosmica che plasmerà il nostro cielo nel corso dei millenni a venire.
Valeria Buremi






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