Per il Teatro Stabile di Catania non c’è pace. L’ultimo periodo veramente florido sembra essere stata l’era Sicignano, ovvero l’ultima reggenza prima dell’arrivo di Luca De Fusco ed ora che l’ormai ex direttore è stato eletto alla reggenza del Teatro di Roma con non pochi problemi, la situazione per lo Stabile catanese non sembra essere delle migliori. Ma cerchiamo di cosa è successo nella Capitale.
Dunque, Sabato 20 Gennaio è stato annunciato il nome del prossimo direttore del Teatro di Roma, suscitando polemiche e proteste nel panorama culturale della città. La scelta è caduta su Luca De Fusco, già direttore del Teatro Stabile di Catania, regista napoletano con un ricco background che include esperienze precedenti come direttore del Teatro Stabile del Veneto e del Teatro Stabile di Napoli, oltre a svariati incarichi come regista lirico per teatri di fama come il San Carlo, La Fenice, il Massimo di Palermo e l’Arena di Verona.
La decisione di nominare De Fusco ha generato discussione a causa delle circostanze inusuali in cui è stata presa. La nomina è avvenuta durante un consiglio d’amministrazione a cui, in modo controverso, non hanno partecipato Francesco Siciliano, presidente della fondazione, e Natalia Di Iorio, rappresentante del Comune di Roma. Entrambi presumibilmente avrebbero preferito la candidatura di Onofrio Cutaia, dirigente di lungo corso del ministero della Cultura, sottolineando la sua esperienza manageriale in un momento delicato per il Teatro di Roma.
La situazione si complica ulteriormente considerando che il Teatro di Roma è uscito di recente da due anni di commissariamento, diventando una fondazione nel dicembre del 2022. Questa trasformazione mirava a dotare l’istituzione di un modello gestionale più efficiente, ma la nomina di De Fusco ha sollevato preoccupazioni sulla stabilità e la crescita artistica del teatro.
Il presidente della fondazione, Francesco Siciliano, ha denunciato la fretta eccessiva nel processo di selezione, affermando che la decisione sembrava già predefinita a favore di De Fusco. Inoltre, la notizia della nomina non è stata comunicata ufficialmente, ma è stata resa nota da un quotidiano locale, alimentando ulteriori tensioni.
La controversia ha pure portato a una lettera aperta firmata da un gruppo di attori e registi italiani, tra cui Matteo Garrone, Elio Germano e Lino Guanciale. Nel documento, esprimono preoccupazione per il mancato rispetto istituzionale e chiedono una nomina ampiamente condivisa, sottolineando l’importanza di un direttore competente per il rilancio culturale della città.
Ma la domanda adesso sorge spontanea: chi sostituirà De Fusco alla reggenza del Teatro Stabile di Catania ?
Tra i nomi più probabili spuntano i registi Giovanni Anfuso, Guglielmo Ferro, e anche la sorella Francesca Ferro, Giuseppe Dipasquale e Orazio Torrisi (questi ultimi due già in passato alla guida dello Stabile) e Pamela Villoresi, in scadenza al Teatro “Biondo” Stabile di Palermo.
Sappiamo bene, almeno lo sa chi è del settore, che la nomina del direttore di un Teatro Stabile non è una questione di curriculum o firma artistica ma dipende da scelte politiche e a Catania tutti sostengono la destra. Insomma, basta fare due più due.
Intanto si aspetta il Consiglio d’amministrazione, guidato dalla la prof. Rita Gari Cinquegrana, per i tempi e le modalità per il nuovo bando.
Danilo De Luca






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