Sicilia emergono disagi su trasporti pubblici e ferroviari: i dati Istat


Tantissimi disagi sommergono ancora i numerosi viaggiatori siciliani che, tramite mezzi di trasporto, per motivi di lavoro o altri impegni, devono fare i conti con la mancanza di mezzi pubblici in tutta l’isola. Più che altro sono state le famiglie maggiormente coinvolte nei disagi pubblici, specialmente nella zona di arrivo interessata o nelle vicinanze della propria residenza. 

Il dato che grava sui collegamenti nelle principali zone dell’isola è stato designato dal rapporto Istat, secondo “un’indagine conoscitiva sull’individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d’insularità e sulle relative misure di contrasto”. La percentuale evidenziata delle famiglie che soffrono di tale condizione è pari al 37,5%.

I mezzi che più risultano essere in difetto sono le ferrovie e i trasporti quali autobus, filobus e tram. Questi ultimi mezzi sono proprio carenti: i dati Istat del 2022 hanno riportato un 11% della popolazione siciliana che usano almeno una volta questi mezzi; ma proprio questo dato indica la bassezza della media nazionale pari al 20%. Inoltre, stessi mezzi risultano essere anche scomodi, carenti di igiene e per l’elevato costo dei biglietti.

Anche le reti ferroviarie sono inadeguate per le poche corse in programma e la velocità registrata. Tuttavia, il problema più grande riguarda i pochi collegamenti che ci sono tra i comuni. In Sicilia, l’11,8% ha viaggiato in treno: un altro numero ancora al ribasso rispetto alla media nazionale. Sono presenti costanti ritardi, biglietti cari, ma nessuna considerazione per i treni ad alta velocità. Per citarne un caso, il treno più lento che collega Trapani a Ragusa ci impiega almeno 13 ore e 8 minuti.

Portavoce del disagio siciliano è lo stesso presidente della Regione Schifani all’Agenzia Italpress: “I temi relativi alla efficienza dei collegamenti viari e ferroviari sono per me di rilevanza strategica, per cui mi impegnerò al massimo perché possano trovare soluzione attraverso un confronto anche serrato tra il mio governo e gli enti di stato competenti”.

Una probabile soluzione deve essere cercata nell’incremento dei servizi, delle infrastrutture e specialmente nella riduzione del costo del biglietto. Il nuovo piano per il trasporto ferroviario è stato così proposto dalla Regione Siciliana e avrà validità dal 2024 al 2033. Si pensa, infatti, che per quell’anno ci saranno investimenti regionali per nuovi treni e nuove tratte.

Giulia Manciagli

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