In Sicilia grava la siccità: a rischio anche la Piana di Catania


In Sicilia, una tra le poche regioni d’Europa, il cambiamento climatico degli ultimi anni ha registrato un forte aumento di siccità, causando disagi specialmente nella gestione dell’agricoltura e nell’allevamento di animali. Una situazione davvero grave sta danneggiando agricoltori e allevatori che non sono in grado di fronteggiare la carenza idrica; non sono in grado di salvaguardare gli allevamenti zootecnici e tutte le produzioni agricole che possano garantire volumi d’acqua sufficienti. Il settore animale è stato duramente colpito nelle precipitazioni del maggio scorso, tanto per l’assenza di foraggio verde quanto per la perdita di numerose scorte di fieno.

 

Adesso, la situazione critica è giunta ad un punto di svolta: la Regione Siciliana, con a capo il suo presidente Schifani, ha dichiarato lo stato di calamità naturale da siccità rigida in tutto il territorio a partire dall’inizio del mese di febbraio. Come è stato dichiarato dall’assessore Sammartino, “la Sicilia è l’unica regione d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche. La situazione meteorologica degli ultimi mesi ha comportato una notevole diminuzione dei volumi d’acqua negli invasi impedendo una regolare irrigazione dei terreni per sostituire la mancanza delle piogge”. Uno stesso sguardo si nota anche nel Nord Africa nelle zone di Marocco e Algeria.

 

Le precipitazioni sono quasi inesistenti, solo qualche fenomeno sporadico ha colpito l’isola, specialmente la città metropolitana di Catania. Recentemente, negli ultimi mesi nel capoluogo etneo sono caduti solo 51.8 mm di pioggia. L’amministrazione comunale ha così deciso di promuovere la realizzazione di vasche di raccolta dell’acqua piovana che poi saranno usate per irrigare terreni pubblici e privati.

 

Una delle aree più a rischio è la Piana di Catania, in cui agricoltori e allevatori sono i primi a dichiararne l’urgenza. Ad essere a rischio sono le coltivazioni di angurie, per cui si registra un 30% di coltivazione per il periodo suggerito che richiede in campo moltissima acqua. Crolla anche la domanda per i carciofi, scendendo bruscamente anche il prezzo all’ingrosso.

I rischi che si ripercuotono nel mercato sono relativi all’eliminazione dei prodotti sul mercato. In linea generale, ci si deve occupare di soluzioni efficaci e tempestive che possano attutire il problema, come nel caso di allestimenti di impianti di trasformazione dell’acqua del mare.

 

Giulia Manciagli

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