Giornalismo e donne: le cinque figure che hanno cambiato la storia italiana


La figura del giornalista è sempre stata fonte di informazione, di notizie e di ascolto. Fin dalla sua nascita, risalente al XVII secolo, con la pubblicazione di fogli di notizie, il giornale moderno non ha mai smesso di funzionare, tanto che al giorno d’oggi esistono svariati modi di informare il popolo, da un semplice giornale cartaceo ai nuovi modelli di pubblicazione online diffusi tramite i social network e i mass media. 

 

Il ruolo del giornalista è sempre stato associato all’uomo, inquanto la donna è stata molte volte sottovalutata per questo lavoro. Tuttavia, sarà proprio quest’ultima a costruire la storia italiana del giornalismo. In particolare, le cinque donne che non devono essere sottovalutate nel loro lavoro giornalistico e che hanno inciso profondamente la storia italiana sono: Oriana Fallaci, Matilde Serao, Letizia Battaglia, Maria Grazia Cutuli e Bianca Maria Piccinino. 

 

Oriana Fallaci è un grande esempio di giornalismo femminile. Grazie al suo impegno, tutte le donne cominciarono ad avere ruoli sempre più importanti nell’ambito giornalistico. Nel corso della sua carriera, Oriana Fallaci lavorò per molte testate giornalistiche, italiane e non, e, fra le tante collaborazioni, fu inviata come corrispondente di guerra durante i conflitti India – Pakistan, in Sud America e in Medio Oriente. La sua figura spicca anche per partecipato alla missione Apollo 11 nel 1969 e per aver intervistato grandi figure come Gandhi, Gheddafi, Mohammad Reza Pahlavi o Henry Kissinger.

 

Matilde Serao, scrittrice e giornalista greca, fu la prima donna ad essere capo di un quotidiano. Operante nel mondo giornalistico intorno ai primi anni del Novecento, la sua figura di fondatrice e direttrice viene ricordata al quotidiano “Il Corriere di Roma”, dirigendo anche “Il Mattino” e “Il Giorno”. Fu candidata per ben quattro volte al Premio Nobel per la Letteratura, ma senza mai ottenerlo, poiché furono premiati sempre grandi uomini e scrittori di spessore, a eccezione di Grazia Deledda che lo vinse nel 1926. 

 

Letizia Battaglia, conosciuta come la più famosa fotoreporter palermitana, si dedicò al giornalismo con la sua fotografia. Iniziando intorno al 1969, collaborò con il quotidiano “L’Ora”, un mondo prettamente maschile, in cui lei risultava essere l’unica donna a lavorare. Il suo successo fotografico continuò anche nella città di Milano fino al 1974. Una volta ritornata a Palermo, Letizia Battaglia decise di scattare foto sugli anni di piombo e sui delitti di mafia, riuscendo ad essere la prima fotoreporter che raggiunse il luogo in cui fu ucciso Piersanti Mattarella.

 

Di origini catanesi, Maria Grazia Cutuli è conosciuta per le sue grandi doti giornalistiche, ma anche per il suo triste assassinio avvenuto in Afghanistan il 19 novembre 2001 durante una sua corrispondenza per il Corriere della Sera. Laureata con lode in filosofia a Catania, iniziò la sua carriera con “La Sicilia”, fino al Corriere. Lo stesso giorno che Maria Grazia Cutuli morì venne pubblicato il suo ultimo articolo “un deposito di gas nervino della base di Osama Bin Laden.

 

Bianca Maria Piccinino fu la prima donna condurre un telegiornale italiano nel 1976 con il TG1 delle 17.30 insieme ad Emilio Fede. Entrò nella Rai intorno gli anni Cinquanta del Novecento e si occupò di diversi settori come costume, animali e moda. Negli anni Ottanta passò alla storia per aver seguito in diretta il matrimonio di Carlo e Diana d’Inghilterra. Bianca Maria Piccinino ha festeggiato recentemente i suoi 100 anni.

 

Giulia Manciagli

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