La Commissione Europea sanziona l’Italia per inquinamento atmosferico


L’Italia si trova nuovamente sotto i riflettori dell’Unione Europea, poiché la Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione nei suoi confronti per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sulla qualità dell’aria. Questo passo è stato motivato dall’evidente superamento dei limiti di inquinanti atmosferici registrato nel corso del 2022. Tale decisione segue da vicino la sentenza pronunciata dalla Corte di Giustizia europea nel 2020, che già in quel momento aveva condannato l’Italia per il suo mancato adeguamento alla direttiva in questione. Nonostante l’emanazione di questa sentenza, l’Italia non è riuscita a implementare le necessarie misure correttive, mantenendo così una situazione di non conformità con gli standard europei sulla qualità dell’aria.

Sfide e speranze per l’aria pulita in Europa

Il viaggio verso un’aria più pulita è un percorso lungo e tortuoso, come dimostrano i recenti sforzi dell’Unione Europea per rivedere la direttiva sull’inquinamento atmosferico. Sebbene si sia registrato un miglioramento nei livelli di inquinanti, la stragrande maggioranza degli europei continua a vivere in aree con livelli di PM2.5 che superano le raccomandazioni dell’OMS. Questo dato sconcertante evidenzia una realtà in cui la salute pubblica rimane a rischio a causa dell’inquinamento atmosferico, un problema che richiede azioni concrete e coordinate su scala internazionale.

L’accordo provvisorio raggiunto a febbraio 2024 tra il Consiglio dei ministri europei e il Parlamento europeo offre una luce di speranza, introducendo limiti più rigidi che dovrebbero entrare in vigore a partire dal 2030. Questa decisione riflette il riconoscimento dell’urgenza di agire per migliorare la qualità dell’aria e proteggere la salute dei cittadini europei. Tuttavia, non si può ignorare il fatto che il compromesso consente agli Stati membri di richiedere una proroga per l’applicazione di tali limiti. Questa flessibilità potrebbe rappresentare un ostacolo significativo nel raggiungere gli obiettivi ambientali stabiliti e mettere a repentaglio la salute pubblica per ulteriori anni.

Mentre l’accordo rappresenta un passo nella giusta direzione, il vero cambiamento richiederà un impegno concreto da parte di tutti i Paesi membri nell’attuare le nuove regole e nell’adottare misure significative per ridurre l’inquinamento atmosferico. Ciò richiede una collaborazione più stretta tra i governi, le autorità locali, le industrie e i cittadini stessi per affrontare le fonti di inquinamento e promuovere soluzioni sostenibili.

Inoltre, è fondamentale sottolineare che l’accordo ora deve essere adottato formalmente dal Parlamento e dal Consiglio dei ministri europei, procedura che potrebbe presentare ulteriori sfide e ritardi nel cammino verso un’aria più pulita. Tuttavia, con il sostegno e l’impegno continuo delle istituzioni europee e dei singoli Stati membri, c’è la possibilità di realizzare progressi significativi nella lotta all’inquinamento atmosferico e di garantire un futuro più salubre per tutti i cittadini europei.

Valeria Buremi

Lascia un commento

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑