Il protagonista indiscusso delle pause golose catanesi è la celebre merendina Tomarchio, simbolo di tradizione, bontà e pure frappè alla Nutella. Con sei decenni alle spalle, questa delizia ha saputo conquistare i palati di grandi e piccini, diventando un’icona culinaria della città etnea. La sua versatilità è sorprendente: ideale da intingere o farcire, è difficile dimenticare i deliziosi frappè alla crema di nocciole serviti nei chioschi del centro. Per anni, la Tortina è stata il segreto meglio custodito, ma ora la sua ricetta è diventata un’autentica tentazione da gustare anche tra le mura domestiche.
Oltre alla classica versione, la gamma delle Tortine Tomarchio si è arricchita di prelibate varianti: dalla golosa, con cacao belga e zucchero di canna, alla versione integrale, con farina integrale al 100%, olio extravergine d’oliva e zucchero di canna non raffinato.Senza contare poi poi la Tortina Mediterranea, preparata con olio extravergine di oliva, che racchiude tutto il sapore autentico del territorio. insomma chi più ne ha più ne metta.
Ma vediamo un po’ di storia dolciaria. Tutto ha inizio negli anni ’50, quando Angelo Tomarchio apre il suo laboratorio specializzato nella produzione di dolci tradizionali a Picanello. La prima Tortina, inizialmente di dimensioni più generose, subisce una trasformazione su consiglio di un vicino artigiano, che suggerisce di ridurne le dimensioni, creando così i celebri pirottini. I primi a commercializzare le Tortine, in semplici sacchetti di plastica, sono gli ambulanti. Il vero salto di qualità avviene nel 1962, con l’inaugurazione del primo stabilimento a Misterbianco. Successivamente, il testimone passa nelle mani del figlio Filippo, che nel 2000 dà il via alla nuova sede ad Aci Sant’Antonio. Oggi, il marchio vede coinvolta anche la terza generazione: Angelo e Francesco, classe ’88 e ’93, entrambi laureati in Scienze e Tecnologie Alimentari, portano avanti con passione l’eredità familiare.
È proprio Angelo Tomarchio che ci accompagna lungo il viaggio nella storia dell’azienda fondata dal nonno, raccontandoci i valori tramandati di generazione in generazione, che costituiscono la base su cui si è costruito il marchio. “Nonostante il grande sviluppo dell’azienda nel corso degli anni, per noi resta prioritario mantenere la qualità e l’autenticità dei nostri prodotti. Attualmente, puntiamo alla diversificazione e ad una nuova narrazione dei nostri prodotti, pur rimanendo fedeli alla nostra tradizione”, afferma.
Nello stabilimento di Aci Sant’Antonio, nonostante l’introduzione di macchinari all’avanguardia sviluppati internamente, è evidente il legame con le radici artigianali. “Alcuni dei macchinari utilizzati sono quelli originariamente utilizzati da mio nonno – spiega Angelo – li abbiamo restaurati e adeguati alle normative vigenti. Il passaggio dal vecchio stabilimento di Misterbianco a questo di Aci Sant’Antonio è stato un processo complesso: ci sono voluti due anni per garantire gli stessi standard qualitativi”. Tra forni lunghi 40 metri, attenzione alle contaminazioni esterne e macchine che selezionano accuratamente le Tortine, si respira un’atmosfera di autentica artigianalità, abbinata a un tocco di innovazione.
I dolci prodotti, infatti, sono realizzati senza conservanti né additivi, utilizzando materie prime siciliane.
Dal laboratorio delle Tortine, ci spostiamo al reparto dedicato alla pasticceria, che si adatta alle esigenze delle festività: dai panettoni natalizi alle colombe pasquali, passando per gelati estivi. L’elemento comune rimane l’artigianalità, con un team di esperti che si dedica con passione alla preparazione di ogni dolce. Frollini, biscotti alle mandorle, torroncini, dolci tradizionali e molto altro: 75 dipendenti, 4 punti vendita e una famiglia che continua a portare avanti la tradizione, unendo innovazione e rispetto per la qualità autentica.
Danilo De Luca






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