C’è un’aura di eccitazione attorno il nome di Goliarda Sapienza, sarà per tutti gli incontri, convegni, commemorazioni che impazzano sul web. Sarà perché l’attrice e regista Valeria Golino ne ha tratto una serie tv, prodotta da Sky, la quale verrà proiettata al cinema dal 30 maggio. Sarà perché si celebra il centenario della sua nascita, avvenuta proprio il 10 maggio.
Una cosa è certa, la narrazione della vita di Goliarda Sapienza si intreccia inevitabilmente con quella del suo capolavoro, “L’arte della gioia”. È difficile affrontare quest’opera senza interrogarsi sulla figura dell’autrice, sulle sue esperienze di vita e sulle motivazioni che l’hanno spinta a scrivere un romanzo così rivoluzionario.
Cento anni sono passati dalla sua nascita avvenuta nel 1924 a Catania. Da giovane, Sapienza ha mostrato un talento precoce per la scrittura, ma è stata costretta a lasciare gli studi per contribuire al sostentamento della famiglia. Diplomatasi a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia ha lavorato come attrice e ha avuto diverse relazioni tumultuose, ma la sua vera passione è sempre stata legata alla macchina da scrivere.
Purtroppo, la sua carriera letteraria ha incontrato molte difficoltà. I primi romanzi sono stati rifiutati da numerose case editrici, e solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1996 a Gaeta, è stata riconosciuta come una delle voci più importanti della letteratura italiana del Novecento. Prima di allora, la scrittrice catanese era nota principalmente come figlia della sindacalista Maria Giudice e attrice di teatro e cinema. Fu solo dopo la sua scomparsa che il marito e curatore della sua opera, Angelo Pellegrino, rivelò al mondo l’immensa mole di scritti accumulati dalla moglie, confermando il suo genio letterario.
“L’arte della gioia”, scritto tra il 1967 e il 1976, rimase per anni ignorato e rifiutato da molte case editrici. Il successo editoriale avvenne in Francia nel 2005, e poi in Italia nel 2008 da parte di Einaudi, appena dodici anni dopo la morte della scrittrice catanese.
Da allora, gli altri lavori di Sapienza sono stati riscoperti e analizzati da studiosi di letteratura e questioni di genere, insieme a opere di altre autrici del Novecento a lungo trascurate. “L’arte della gioia” è diventato un “longseller”, con circa 10mila copie vendute ogni anno nell’ultimo decennio. Oggi, il suo lavoro continua a ispirare scrittori e lettori di tutto il mondo. La sua capacità di affrontare temi universali come l’amore, la libertà e l’identità ha reso i suoi romanzi più attuali che mai.
Il centenario della nascita di Goliarda Sapienza non è solo un’occasione per commemorare una grande scrittrice del passato, che ha sfidato le convenzioni del suo tempo e ha lottato per affermare la propria voce, ma anche per guardare al futuro della sua opera. La recente trasposizione televisiva di “L’arte della gioia” , per la regia di Valeria Golino, promette di far conoscere questa straordinaria storia a un pubblico ancora più vasto, assicurando che il suo impatto letterario continui a essere sentito nei prossimi cento anni.
Danilo De Luca






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