La leggenda di Billonia. La bella fioraia di Villa Bellini


Ancora oggi tra i gli anziani seduti fuori le case e i giovani affascinati dalle leggende metropolitane si narra di una figura che ha lasciato un’impronta romantica nella memoria delle strette vie di Catania. Stiamo parlando di una vicenda/leggenda avvenuta tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Stiamo parlando di Billonia.

Questo insolito soprannome, risuonante di vita e colore, era un omaggio alla sua personalità spigliata e all’abbigliamento sempre sfarzoso. La giovane, figlia di umili origini, si stagliava nel panorama urbano con la sua vivacità e il suo spirito generoso. La sua presenza era una costante nei luoghi pubblici, come la piazza Stesicoro dove si erge la chiesa di San Biagio. 

Qui, sui gradini di questo edificio sacro, Billonia trascorreva gran parte delle sue giornate, sperando di ricevere qualche moneta in cambio dei suoi fiori o dei suoi sorrisi. Di sera, invece, accompagnata dalla madre, si recava agli ingressi dei teatri, nella speranza di ottenere qualche offerta dai generosi spettatori uscenti.Ma è soprattutto come “la fioraia della Villa Bellini” che Billoniaè rimasta impressa nella memoria collettiva. Immersa nella bellezza dei giardini fioriti, raccoglieva con amore una smisurata quantità di fiori per offrirli ai passanti. I suoi abiti, adornati di nastri colorati, sembravano echeggiare la bellezza della natura stessa.

Tuttavia, dietro il suo sorriso luminoso e la sua generosità senza pari, si nascondevano le trame oscure della vita. Billonia e la madre affrontarono numerose avversità, vivendo nell’ombra della povertà e della malattia. Nonostante ciò, la giovane fioraia mantenne sempre un’aura di dignità e grazia, che incantava tutti coloro che avevano il privilegio di incontrarla.

Ma il destino crudele aveva in serbo ulteriori prove per Billonia. La morte improvvisa della madre la lasciò sola, vulnerabile e in preda a una profonda solitudine. E l’avvento della guerra mondiale gettò ulteriori ombre sul suo cammino già segnato dal dolore.

Ci sono molte versioni della sua storia, eppure il destino finale di Billonia rimane avvolto nel mistero. Alcuni sostengono che sia stata ricoverata in un sanatorio, altri che sia stata portata in Sud America dal fratello in cerca di una vita migliore. Ma una cosa è certa: la sua storia continua a suscitare curiosità e riflessioni, simboleggiando la forza dell’amore e della generosità anche nei momenti più bui della vita.  

Nelle strade di Catania, l’eredità di Billonia vive ancora nei cuori di coloro che credono nel potere trasformativo della gentilezza e della compassione. La sua storia, un misto di speranza e tragedia, rimarrà per sempre intessuta nel tessuto della città, testimoniando la bellezza e la fragilità della vita umana.

Spesso ancora oggi si vuole affiancare alla figura della Billonia il personaggio della fioraria cieca in “Luci della città” di Charlie Chaplin, un film muto del 1931, dove il personaggio della fioraia fu interpretato dalla bellissima Virginia Cherril.

Danilo De Luca

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