La Sicilia, con le sue meraviglie artistiche e naturali, ha da sempre affascinato viaggiatori di ogni epoca. La nostra isola straordinaria ha catturato l’immaginazione di personaggi illustri a livello nazionale e internazionale, lasciando un’impressione indelebile in coloro che vi hanno fatto tappa. Tra questi, Johann Wolfgang von Goethe, celebre poeta e scrittore tedesco, autore tra i tanti del fortunatissimo “I dolori del giovane Werther”, decise di esplorare l’Italia e, nel 1787, giunse in Sicilia durante il suo “Grand Tour”.
Goethe, nato a Francoforte nel 1749, è una delle figure più influenti della letteratura tedesca. Nel 1786, partì per un viaggio in Italia, che sarebbe durato circa un anno e mezzo. Da questa esperienza nacque l’opera “Viaggio in Italia”, un resoconto dettagliato delle sue impressioni e avventure. Tra le varie tappe del suo viaggio, la Sicilia occupa un posto di rilievo.
Il poeta tedesco, dopo aver visitato Castro Giovanni (l’odierna Enna) e il suo fiume Salso, si diresse verso Catania. Qui, dal 3 al 5 maggio 1787, Goethe fu ospite della nobiltà locale nel Palazzo Biscari e conobbe il Cavalier Gioeni, noto per la sua ospitalità. Nonostante le avvertenze all’ingresso della città che sconsigliavano di alloggiare alla locanda “Leone d’Oro”, luogo temuto dai viaggiatori per le sue pessime recensioni, Goethe vi trovò accoglienza e, contrariamente alle sue aspettative, non ebbe una cattiva esperienza.
Durante il soggiorno catanese, Goethe visitò il Palazzo Biscari, appena sette mesi dopo la morte del principe Ignazio, ammirando le collezioni di statue e antichità conservate al suo interno. Il suo entusiasmo per le bellezze del palazzo è testimoniato nei suoi scritti, in cui descrive con meraviglia le opere d’arte e gli artefatti che vi trovò.
Una delle esperienze più memorabili del soggiorno siciliano di Goethe fu la visita al maestoso vulcano Etna. Accompagnato dai consigli del Cavalier Gioeni, Goethe tentò di scalare l’Etna, ma fu ostacolato dal maltempo, che gli impedì di raggiungere la vetta. Nonostante ciò, la vista dei Monti Rossi e della lava solidificata dalla storica eruzione del 1669 lasciarono una forte impressione su di lui.
Un’altra tappa significativa del viaggio fu Aci Castello, dove le leggende e le storie di questo luogo, segnato da terremoti, eruzioni e conflitti, trasmisero a Goethe un senso di profonda malinconia. Le antiche rovine, sepolte sotto strati di detriti, raccontavano la storia di una città in continua rinascita. Ad Acitrezza Goethe, visitò le isole dei Ciclopi per il loro interesse geologico, e soggiornò insieme all’artista Jean-Pierre Houël, dipingendola e raccontandone nei volumi del Voyage pittoresque des isles de Sicilie, de Malta et de Lipari.
Prima di lasciare la Sicilia per dirigersi a Napoli, Goethe rifletté sull’importanza dell’isola, dichiarando: “L’Italia, senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto.” Questo pensiero sintetizza l’incanto della Sicilia, una terra in cui la natura e la cultura si fondono armoniosamente, creando un paesaggio che cattura e conserva per sempre l’anima di chi lo visita.
Danilo De Luca
Quella volta in cui Goethe passò da Aci Castello






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