Vivere all’ombra dell’Etna: la sfida della sicurezza sismica


Catania, la città alle pendici del vulcano più attiva d’Europa, vive una sfida costante: convivere con un territorio a rischio sismico e vulcanico. Se da un lato l’Etna rappresenta un simbolo di identità culturale e un’attrazione naturale di rara bellezza, dall’altro pone una necessità cruciale: garantire la sicurezza delle abitazioni, infrastrutture e vite umane in un contesto caratterizzato da frequenti movimenti tellurici.

Perché è necessario un cambio di paradigma

L’elevata sismicità della Sicilia orientale, e in particolare di Catania, impone una riflessione profonda sulle strategie edilizie. Gran parte degli edifici del capoluogo etneo sono stati costruiti prima del 1981, anno in cui la zona fu classificata come area sismica. Questi immobili risultano spesso inadeguati a sopportare scosse di grande intensità, come dimostrato dal terremoto di Santo Stefano del 2018, che mise in luce gravi carenze strutturali. Il dirigente generale della Protezione Civile regionale, Salvo Cocina, ha evidenziato la necessità di interventi radicali, inclusa la demolizione di costruzioni obsolete, per ridurre i rischi e prevenire disastri futuri.

L’esempio del Giappone: un modello da seguire

Paesi come il Giappone, anch’essi soggetti a tremoti frequenti e di grande intensità, rappresentano un esempio virtuoso. L’adozione di sistemi antisismici avanzati e di una normativa rigorosa ha permesso di limitare notevolmente i danni e le perdite di vite umane durante gli eventi sismici. Tecniche come i sistemi di isolamento alla base e le strutture in grado di dissipare l’energia sismica sono state integrate in edifici pubblici e privati. In Italia, queste tecnologie sono ancora sottoutilizzate, nonostante siano state incluse nelle normative recenti.

Innovazione e monitoraggio: il futuro di Catania

Catania sta muovendo i primi passi verso un sistema di gestione del rischio più avanzato. L’Osservatorio Sismico Urbano, gestito dall’INGV, raccoglie dati in tempo reale per monitorare l’integrità strutturale degli edifici e fornire mappe di scuotimento dettagliate, utili per interventi immediati. Tuttavia, l’innovazione tecnologica deve essere accompagnata da un cambiamento culturale. La scarsa conoscenza delle possibilità offerte da incentivi come il Sismabonus limita gli interventi di messa in sicurezza, nonostante essi siano spesso poco invasivi e finanziabili.

Costruire il domani: abitazioni resilienti e comunità consapevoli

Passare da una logica di riparazione a una di prevenzione è l’obiettivo principale. Per farlo, è essenziale:

1. Promuovere una maggiore informazione sulla debolezza degli edifici e sulle opportunità di adeguamento strutturale.

2. Incentivare l’adozione di tecniche antisismiche moderne, che includono materiali avanzati e progetti innovativi.

3. Integrare programmi educativi sulla prevenzione dei rischi naturali, sensibilizzando i cittadini sull’importanza della sicurezza abitativa.

A fronte di un territorio tanto complesso quanto affascinante, Catania ha tutte le carte in regola per diventare un modello di resilienza, capace di combinare tradizione e innovazione per proteggere il suo patrimonio umano e culturale.

Valeria Buremi

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