Classifica qualità della vita 2024: Catania alle 83esima posizione


Come ogni anno, le città italiane sono sottoposte ad una classifica che le rende protagoniste della qualità della vita. È stato il Sole24ore a pubblicare, secondo diversi criteri di valutazione, la classifica delle città con una qualità migliore qualità di vita per l’anno 2024. Prima in assoluto la città di Bergamo (Lombardia) con ben 640,52 punti. A distinguerla, l’emigrazione ospedaliera, ambiente e servizi, demografia e società. Seguono le città di Trento e Bolzano nel Trentino-Alto Adige: Trento è stata definita la città con meno tasso di persone analfabete, per cui funzionerebbe molto bene il sistema di istruzione e formazione. Si segnala anche un punteggio molto alto per la qualità di vita degli anziani, mentre il punteggio più basso è relativo alla qualità di vita dei bambini. Bolzano ha un dato significativo sulla mortalità e guadagna la cima della classifica con il criterio di demografia e società; male per quanto riguarda la qualità di vita dei bambini.

Andando ad analizzare le città del Sud, esse occupano sempre la parte bassa della classifica, specialmente le siciliane. Una città come quella di Catania si trova alla 83esima posizione con un punteggio migliore rispetto all’anno precedente, in quanto ha guadagnato ben 9 posizioni. Le categorie con punteggi alti sono l’età media al parto delle madri (31 anni) e la crescita dell’occupazione femminile (12,6%); punteggio basso, invece, per quanto riguarda l’ecosistema urbano entrato ormai in maglia nera,con una presenza spropositata di auto che causa l’inefficienza deltrasporto pubblico. Dopotutto, la città catanese ha registrato un incremento di motorizzazione pari all’1,3%. Continua ad esserci tanta criminalità, specialmente per i furti d’auto; continuano ad essere alti anche i prezzi degli affitti.

A poca distanza da Catania, si trova all’81esimo posto la città di Ragusa, con un punto di forza del calo del canone medio di locazione e come debolezza la qualità di vita dei bambini. Dati più o meno analoghi si registrano a Messina, Agrigento, Enna e Caltanissetta. Palermo perde ben 5 posizioni classificandosi al 100° posto con il peggior dato registrato relativo alla raccolta differenziata (in penultima posizione); solo l’occupazione femminile ha un incremento del 5,1%.

La città più in basso della classifica e Siracusa il 104° posto, lo stesso dell’anno scorso. Il dato peggiore è rappresentato dal gender pay gap; l’occupazione femminile è in crescita, così come la cultura e il tempo libero, ma non ci sono buoni risultati se si analizzano la qualità di vita dei bambini e dei giovani.

Si ricorda che la classifica è stata stilata seguendo dei criteri che ne hanno determinato i seguenti punteggi: qualità dell’aria, strutture sanitarie, costo della vita e delle case, sicurezza e cultura. Sono stati identificati 90 indicatori, a loro volta suddivisi in 6 categorie tematiche a cui è stato assegnato un punteggio che va da 0 a 1000, a cui è stata calcolata una media dalla quale è stata ricavata la classifica generale. Le categorie sono: ambiente e servizi, demografia, salute e società, ricchezza e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.

 

Giulia Manciagli

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