La libertà di parola in Italia è sancito dall’articolo 21 della costituzione italiana. “Ogni individuo è libero di potere esprimere la propria opinione o parere senza restrizioni o censure”. Sembra una frase fatta o demagogica, ma se l’analizziamo bene… è veramente così? In Italia la libertà di stampa e la legge risale al 1963, ben 62 anni fa. Nel Bel Paese esiste una libertà di espressione, soprattutto per i mezzi di informazione? Secondo i dati poi recenti veramente no. L”Italia secondo i dati e la classifica 2022 realizzata da Reporter Without Borders in merito alla libertà di stampa nel mondo e’ al 58º posto dietro a tutte le altre maggiori nazioni europee, in discesa (nel 2020 era al 41°). Al primo posto come libertà di stampa figura la Norvegia, seguita da altri due paesi scandinavi, Danimarca e Svezia. Insomma in Italia non proprio di può dire tutto e i giornali, e gli organi di informazione secondo i dati Mondiali non sono così libero di esprimersi. Stessa cosa accade ormai sui social: denunce, querele e accuse sono all’ordine del giorno sui vari social perché “il curtigghio” che esiste sui vari social è arrivato a livelli esagitati e quindi spesso e volentieri la legge deve intervenire per sedare accuse gratuite con la conseguenza che qualche migliaia di euro per chi perde la causa sono ormai fatti acclarati.







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