In questi giorni, le strade di Catania si animano con le Candelore, le maestose macchine votive che precedono il fercolo di Sant’Agata, la patrona della città. Tra luci, colori e il caratteristico ondeggiare chiamato ‘nnacata, queste strutture rappresentano una delle tradizioni più affascinanti e sentite della festa agatina. Ma qual è la loro storia? E perché sono così importanti?
Le origini delle candelore
Le Candelore, conosciute anche come cerei, sono imponenti costruzioni in legno scolpito e dorato, che anticamente servivano a trasportare grandi ceri votivi. La loro presenza nella festa di Sant’Agata è documentata sin dal XV secolo.
In passato, queste strutture erano più di trenta, e ogni anno venivano arricchite con nuove decorazioni. Nel tempo, il loro numero si è ridotto, stabilizzandosi alle tredici attuali, ognuna delle quali rappresenta un’antica corporazione di arti e mestieri.
Oltre a essere un simbolo religioso, le Candelore sono espressione dell’identità popolare di Catania, legando insieme devozione, tradizione e cultura cittadina.
Il ruolo delle candelore nella festa di Sant’Agata
Durante i giorni che precedono il 3, 4 e 5 febbraio, le Candelore attraversano le strade di Catania in un crescendo di emozione. Ogni candelora è portata a spalla da un gruppo di uomini, detti “candelori”, appartenenti alla corporazione di riferimento.
Le Candelore precedono il fercolo della Santa, illuminando il percorso della processione con la loro bellezza e imponenza. Accompagnati dalla musica delle bande e dal tifo della folla, avanzano con il tipico movimento oscillatorio, chiamato ‘nnacata, che le fa sembrare danzare lungo le vie cittadine.
Questa particolare andatura non è solo un gesto estetico, ma ha anche una valenza simbolica, rappresentando la gioia e il fervore dei devoti.
Le 13 Candelore di Catania
Ogni Candelora ha una sua identità specifica, legata alla corporazione che rappresenta. Ecco le tredici attuali:
1. Cereo di Monsignor Ventimiglia – Il più piccolo, donato dall’arcivescovo Salvatore Ventimiglia nel 1766.
2. Cereo dei Rinoti – La più antica tra le grandi, legata agli abitanti del quartiere San Giuseppe La Rena.
3. Cereo dei Ortofloricoltori – Chiamata “a Riggina” per la corona che la sovrasta.
4. Cereo dei Pescivendoli – Soprannominata “a Birsagghiera” per il suo movimento caratteristico.
5. Cereo dei Fruttivendoli – Nota come “a Signurina” per il suo aspetto elegante.
6. Cereo dei Macellai – Decorata con leoni e un’immagine di San Sebastiano.
7. Cereo dei Pastai – Chiamata “a Picciridda”, rappresenta i produttori di pasta.
8. Cereo dei Pizzicagnoli – Nota come “a Furmaggiara”, legata ai venditori di formaggi.
9. Cereo dei Bettolieri (Vinaioli) – Soprannominata “a Putijara”, rappresenta i venditori di vino.
10. Cereo dei Panettieri – La più grande e pesante, chiamata “a Mamma”.
11. Cereo del Circolo Cittadino di Sant’Agata – Legata all’omonimo circolo fondato dal Cardinale Dusmet nel 1874.
12. Cereo del Villaggio Sant’Agata – Inaugurata nel 2010, rappresenta gli abitanti del Villaggio Sant’Agata.
13. Cereo dei Mastri Artigiani – L’ultima introdotta, nel 2016, donata alla Patrona di Catania.
Ognuna segue un ordine ben preciso durante le processioni, precedendo il fercolo di Sant’Agata.
La magia della ‘nnacata
Uno degli elementi più spettacolari delle Candelore è il loro modo di avanzare. Il movimento chiamato ‘nnacata è un’oscillazione ritmica che dona eleganza e imponenza alla processione.
Questo movimento viene eseguito con precisione e coordinazione e richiede forza ed equilibrio da parte dei portatori. Ogni ‘nnacata è accompagnata dai ritmi delle bande musicali e dagli applausi della folla, creando un’atmosfera unica ed emozionante.
Evoluzione e conservazione delle Candelore
Nel corso dei secoli, il numero delle Candelore è variato. Nel 1514 se ne contavano 22, mentre nel 1674 erano già salite a 28. Solo nel Novecento si è stabilito l’attuale numero di 13 candelore.
Se in origine erano semplici strutture portaceri, nel tempo si sono arricchite di sculture, dorature e dettagli barocchi, diventando vere e proprie opere d’arte mobili.
Oggi, le Candelore vengono custodite e restaurate con cura dalle corporazioni e dai devoti, affinché possano continuare a sfilare anno dopo anno, portando avanti questa tradizione secolare.
Il simbolo di un popolo
Le Candelore non sono semplici elementi scenografici, ma rappresentano la storia, la cultura e la devozione di Catania. Ogni anno, la loro danza tra le vie della città accende l’entusiasmo e la fede dei devoti, creando un’atmosfera unica e indimenticabile.
Per chiunque si trovi a Catania in questi giorni, vedere le Candelore in processione è un’esperienza imperdibile , un viaggio nel tempo tra arte, tradizione e spiritualità.
Valeria Buremi






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