Libertà di stampa nel mondo in pericolo: grave situazione economica


La libertà di stampa e il calo dell’indice economico mondiale mettono in risalto la difficoltà e il rischio di giornalisti e organizzazioni mediatiche a condividere le proprie espressioni. È questo quello che indica il recente report globale pubblicato da parte dell’organizzazione non governativa Reporter Senza Frontiere. In particolare, si evidenzia proprio il rischio significativo e le minacce che corre la libertà d’informazione all’interno di un contesto internazionale a causa delle crescenti difficoltà economiche che determinano un netto calo del settore giornalistico. Tale fenomeno è alimentato anche dalla progressiva concentrazione della proprietà editoriale e dalle ingerenze esercitate da inserzionisti pubblicitari e soggetti finanziatori. 

Il report è stato studiato analizzando ben 180 Paesi e seguendo 5 indicatori principali: il contesto politico, il quadro normativo, il contesto economico, il contesto socio-culturale e la sicurezza dei giornalisti. Ad ogni paese viene assegnato un punteggio che va da 0 a 100, ossia dal minimo al massimo livello di libertà. Su 180 Paesi, in 160 le imprese giornalistiche non garantiscono la propria stabilità finanziaria, in cui un terzo degli Stati ha chiuso numerose testate a causa della crisi economica. Tali casi si sono presentati negli Stati Uniti, in Tunisia e in Argentina. Situazioni ancora più drammatiche si presentano in Paesi come Nicaragua, Bielorussia, Iran, Sudan e Afghanistan, in cui le testate giornalistiche sono state chiuse massivamente a causa della repressione, della violenza e del controllo statale.

Dando uno sguardo all’Europa, i Paesi del Nord mantengono posizioni abbastanza alte: la Norvegia si trova al primo posto, seguita da Estonia, Paesi Bassi, Svezia e Finlandia. Invece l’Italia si trova in una posizione più bassa rispetto all’anno precedente, scendendo al 49esimo posto. Il motivo legato a questo calo dipende dalla pressione esercitata dalle organizzazioni mafiose, le cui intimidazioni limitano l’autonomia dei mezzi di comunicazione. Il problema è anche politico: numerosi giornalisti segnalano  interferenze e tentativi di condizionamento da parte della classe dirigente.

La direttrice editoriale di Reporter senza frontiere ha commentato la delicata questione: “Garantire la libertà, l’indipendenza e la pluralità nel panorama mediatico odierno richiede condizioni finanziarie stabili e trasparenti. Senza indipendenza economica, non può esistere una stampa libera. È urgente riportare l’economia dei media a uno stato che favorisca il giornalismo e garantisca la produzione di informazioni affidabili, che sono intrinsecamente costose. Le soluzioni esistono e devono essere applicate su larga scala”.

Giulia Manciagli

Lascia un commento

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑