Una colata inedita tra Bocca Nuova e Cratere di Sud-Est
Il 14 agosto scorso, il maestoso e sempre vivido vulcano Etna ha aperto un nuovo capitolo nel suo lungo racconto di eruzioni: una frattura effusiva è emersa tra la Bocca Nuova e il Cratere di Sud-Est, a quota stimata di circa 2.980 metri sul livello del mare, come confermato dal bollettino recente dell’INGV-Osservatorio Etneo.
Nei giorni successivi, la colata lavica ha iniziato a scendere lungo i pendii del vulcano, raggiungendo quota 2.900 metri già entro il pomeriggio del 14 agosto, secondo gli esperti sul campo. Drone e guide alpine hanno immortalato un flusso di lava incandescente in un contesto di grande impatto visivo, descritto come “un fiume di fuoco”.
Il racconto visivo dei droni del Corpo Forestale
Le spettacolari riprese aeree realizzate dal Corpo Forestale della Regione Siciliana hanno reso tangibile l’impressionante fenomeno: la frattura si apre a 3.000 metri, emettendo una luminosa colata lavica che, fondendo la neve sui pendii, genera scenari di vapori che salgono dalla montagna.
Nonostante la drammaticità visiva, le autorità rassicurano: al momento non risultano criticità per boschi, aree abitate o infrastrutture, e l’aeroporto di Catania ha proseguito le sue attività senza interruzioni.
Contesto tecnico
L’ultima nota dell’INGV (del 15 agosto, ore 16:41 locali) segnala che il flusso lavico, alimentato da una bocca eruttiva posta a quasi 2.980 metri, ha avuto nel mattino un fronte avanzato fino a 2.770 m s.l.m., propagandosi verso sud. Le esplosioni al cratere sud-est rimangono modeste, con cenere rapidamente dispersa, mentre il tremore vulcanico e l’attività infrasonica rimangono in valori medi, senza variazioni significative delle deformazioni del suolo.
Tra spettacolo e sicurezza
I visitatori e le guide alpine presenti durante le escursioni hanno potuto osservare da vicino questo incredibile fenomeno: una nuova frattura che emana un flusso incandescente con effetti visivi straordinari. Tuttavia, il tono rassicurante delle autorità è chiaro: nessuna emergenza in corso.
Lungo la storia del vulcano: un evento in più tra tanti
Questa nuova frattura è solo l’ultima espressione della potente dinamicità dell’Etna, che nell’arco dei secoli non ha mai smesso di incantare e spaventare. Episodi memorabili come quello del 1669, in cui una frattura aperta sul versante sud-est distrusse paesi e minacciò Catania, rimangono impressi nella memoria collettiva dello spirito siciliano.
Valeria Buremi






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