Caro stabilimenti balneari: Sicilia la più economica


La stagione estiva porta con sé tanto caldo, ferie e voglia di rilassarsi qualche giorno. con le giuste opportunità e le offerte del periodo si può usufruire del tempo libero per qualche gita fuori porta o vicino casa, purché ci siano il mare o la città come protagonisti fondamentali del viaggio. Se tale possibilità viene meno, ci si accontenta andando al mare o passare un’intera giornata in qualche stabilimento balneare. Tuttavia, godersi una giornata al mare in totale relax diventa ogni anno più difficile a causa delle spese da affrontare. 

La ricerca condotta dalla Federconsumatori di Sicilia ha indicato la Sicilia come la regione più economica d’Italia per l’anno 2025, i cui costi per ingressi, sdraio e ombrelloni sono inferiori rispetto alla media nazionale (un ingresso con un ombrellone e due lettini equivale a un costo medio di circa 25 euro). L’aumento registrato equivale al 6% dei servizi offerti dagli stabilimenti balneari; dato per cui si riflette anche un 50% in meno del costo degli abbonamenti stagionali rispetto al resto della nazione. 

I rincari continui permettono all’isola di mantenersi ancora tra le poche regioni con i prezzi più bassi per gli ingressi negli stabilimenti balneari. A dimostrarlo sono i dati pubblicati dall’analisi condotta dalla Federconsumatori di Sicilia, indicando le province di Palermo, Catania e Trapani come città in cui i prezzi dei lidi sono contenuti rispetto alla restante regione italiana. Nonostante tutto, i rincari sono evidenti rispetto agli anni passati. 

Come casi estremi di prezzi alle stelle si citano la Puglia e la Sardegna in cui si afferma che trascorrere una giornata in un lido con un ombrellone e due lettini arriva a costare 90 euro a Gallipoli e ben 120 euro in alcune zone dell’isola sarda.

Provare a passare una giornata in un lido, per una famiglia inizia ad essere economicamente pesante, per i continui rincari. Specialmente in Sicilia, questi costi eccessivi sono all’ordine del giorno in tutte le province. A dichiarare tale affermazione è la denuncia pronunciata dalla Codacons: “i balneari dovrebbero fare un serio esame di coscienza e maggiore autocritica, evitando di utilizzare la scusante del caro-vita come giustificazione al calo delle presenze in spiaggia e preoccupandosi invece di ridurre le tariffe al pubblico. Quello che però i balneari non dicono è che tutti i lidi, negli ultimi anni, hanno ritoccato al rialzo i propri listini al pubblico, prima con la scusa del Covid, poi a causa del caro-bollette”.

Giulia Manciagli

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