Etna, la colata di agosto regala spettacolo e distoglie gli sguardi dal mare


In piena estate siciliana, quando di solito sono le spiagge e il mare ad attirare visitatori, è il vulcano Etna a prendersi la scena. Da giorni il gigante catanese sta offrendo uno spettacolo di fuoco con una nuova colata lavica che calamita l’attenzione di turisti, curiosi e media. È come se la montagna, quasi gelosa delle coste, avesse deciso di partecipare alla stagione turistica: ad agosto l’Etna ha infatti intensificato la sua attività eruttiva, richiamando l’interesse di visitatori da tutto il mondo. L’eruzione in corso continua a evolversi, senza segni di arresto immediato, e tiene tutti con il fiato sospeso (e con il naso all’insù) nelle calde serate estive etnee.

L’eruzione di metà agosto: una nuova frattura in quota

L’Osservatorio Etneo dell’INGV ha registrato l’inizio dell’attività effusiva il 14 agosto scorso, quando si è aperta una nuova bocca eruttiva a circa 3000 metri di quota. Già qualche giorno prima il vulcano aveva dato segnali, con un primo sussulto l’11 agosto presto esaurito; ma quella che è cominciata il 14 è un’eruzione più decisa, alimentata da una frattura nel settore sommitale. Dalle comunicazioni ufficiali emerge che una colata lavica si riversa dall’alto verso il fianco sud del vulcano, mentre i parametri interni indicano un’attività in progressivo aumento ma senza comportamenti esplosivi anomali. In pratica, la lava fuoriesce dalla nuova bocca con relativa calma, senza forti esplosioni né emissioni di cenere – uno scenario simile a quello dell’eruzione effusiva avvenuta lo scorso febbraio.

Le autorità confermano che non sussistono pericoli immediati: al momento non si segnalano minacce per boschi, centri abitati o infrastrutture, non c’è stata caduta di cenere e l’aeroporto di Catania ha operato regolarmente senza interruzioni. La colata scende lentamente lungo il versante sud-ovest, tracciando un percorso parallelo (ma più a sud) rispetto a quello della colata di febbraio; se dovesse proseguire a lungo, potrebbe tagliare in un altro punto l’alta Pista Altomontana, il sentiero escursionistico che attraversa i fianchi del vulcano. Nei giorni successivi all’apertura della frattura, il paesaggio attorno alla bocca eruttiva si è già trasformato: la lava ha iniziato in parte a scorrere sotto la crosta, formando piccoli hornitos – conetti di lava solidificata generati dagli spruzzi – nei pressi dell’apertura a 2900 metri. Si osserva anche una lieve attività di spattering (schizzi di lava incandescente vicino alla bocca) e il fronte lavico più avanzato ha raggiunto circa quota 2400 m, entrando in contatto con le prime zone vegetate d’alta quota. Il tutto è costantemente tenuto sotto controllo dagli esperti: l’Etna rimane uno dei vulcani più monitorati al mondo, con strumenti e osservatori pronti a rilevare ogni cambiamento in tempo reale.

Uno spettacolo naturale che richiama visitatori

Alcuni escursionisti in quota osservano da vicino la colata lavica dell’Etna a metà agosto 2025: un’esperienza unica che molti turisti stanno scegliendo di vivere in queste settimane.

Complice il cielo sereno estivo, la colata lavica è ben visibile anche a grande distanza e soprattutto di notte offre un colpo d’occhio indimenticabile. Le autorità forestali hanno diffuso spettacolari immagini aeree riprese da droni, in cui si vedono vapori bianchi levarsi verso il cielo dove la lava incandescente incontra i residui di neve alle alte quote. Questa fusione di fuoco e ghiaccio crea suggestivi pennacchi di vapore, aggiungendo magia allo scenario eruttivo. Non sorprende quindi che in tanti stiano approfittando di queste serate d’agosto per volgere lo sguardo – e l’obiettivo delle fotocamere – verso l’Etna in azione, magari cambiando i propri programmi pur di assistere al fenomeno. C’è chi rinuncia a un tramonto in barca o a una serata in spiaggia per salire in montagna e vedere con i propri occhi il “fiume di fuoco”che scende lento dal vulcano.

Intorno al cono sommitale, in queste notti, si può quasi scorgere un’atmosfera da festa: file di automobili si inerpicano fino ai paesi alle pendici dell’Etna e gruppi di persone si radunano nei punti panoramici migliori, in attesa che cali il buio per ammirare i bagliori rossastri illuminare il profilo della montagna. L’eruzione, infatti, è ben visibile da gran parte del versante meridionale e occidentale del vulcano, con panorami privilegiati da diversi centri abitati pedemontani. I punti di osservazione più spettacolari includono:

• Belpasso, Biancavilla e Adrano – da cui la vista notturna della colata è particolarmente ravvicinata e scenografica;

• altri centri come Paternò, Bronte, Mascalucia permettono ugualmente di apprezzare il fenomeno,

• e persino da Trecastagni e dalla città di Catania stessa, sebbene in misura minore, è possibile scorgere il bagliore all’orizzonte nelle ore notturne.

In un’epoca social, il richiamo mediatico non è da meno: sul web circolano a ritmo virale foto e video dell’eruzione. Il rombo sommesso del vulcano e le sue colate incandescenti fanno da sfondo a innumerevoli post, e l’Etna – ancora una volta – diventa protagonista assoluto dell’estate siciliana, capace di oscurare (in tutti i sensi) le classiche cartoline di mare e sole.

Dalla spiaggia al vulcano: escursioni ed emozioni in sicurezza

La grande affluenza di appassionati sull’Etna conferma come questo vulcano eserciti un fascino unico, ma vivere da vicino un’eruzione richiede prudenza. La zona del fronte lavico, ad esempio, è impervia, fuori da qualunque sentiero tracciato e raggiungibile solo da personale esperto o da chi conosce profondamente la montagna. Ciò non significa però dover rinunciare allo spettacolo: gli esperti consigliano ai turisti di affidarsi alle guide vulcanologiche autorizzate, che sanno dove condurre in sicurezza per vedere la colata da posizioni sicure. Le guide locali stanno organizzando trekking speciali sia diurni che al tramonto verso i 3000 metri, permettendo – nel rispetto delle ordinanze e con le dovute protezioni – di arrivare a pochi passi dal flusso di lava attivo. In ogni caso è sconsigliato avvicinarsi alla colata per conto proprio, sia per la difficoltà del terreno sia perché l’evoluzione dell’eruzione è ancora incerta. Casco in testa, scarponi ai piedi e rispetto delle regole sono indispensabili per chi vuole provare l’emozione di trovarsi di fronte al magma vivo.

Vale la pena ricordare che questo genere di fenomeno sull’Etna è sì spettacolare, ma anche relativamente ordinario nella vita del vulcano. Gli scienziati sottolineano come un’eruzione effusiva di questo tipo vada considerata un evento “normale” (oltre che magnifico), pienamente gestito da una sorveglianza continua, e invitano a evitare allarmismi inutili. L’Etna è un vulcano sotto controllo, sicuro sotto molti punti di vista, e creare panico attorno a un evento del genere significherebbe solo far danno all’immagine e all’economia turistica catanese – «senza motivo!»come osservano gli esperti. Meglio allora lasciarsi affascinare in modo consapevole: con il rispetto dovuto e con le precauzioni del caso, questa eruzione estiva diventa l’occasione per emozionarsi davanti a uno dei più grandiosi spettacoli che la natura della Sicilia possa offrire.

Valeria Buremi

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