SONO STATO


Rubrica UN MARE DI PAROLE 

a cura di Roberta Mezzabarba

 

SONO STATO

 

Sono stato 

quello che non dava problemi,

che si faceva piccolo piccolo

per far stare tutti comodi,

quello che sorrideva 

anche col nodo in gola.

Mi chiamavano maturo

e io annuivo

ma dentro iniziavo a sparire,

senza fare rumore.

Non m’hanno insegnato a chieder aiuto

e tenevo tutto dentro per non dar fastidio,

e ho aggiustato gli altri

mentre mi spezzavo un po’alla volta.

Oggi faccio fatica 

a respirare senza colpa

a dire non ce la faccio

senza sentirmi sbagliato:

ho chiamato forza il mio silenzio

coraggio il mio controllo

normalità la mia stanchezza.

Ma ora basta, ora torno indietro

e cerco quel bambino,

quello che si metteva sempre da parte

e lo trovo lì, ancora composto

e m’inginocchio e gli chiedo scusa.

Scusa per tutte le volte che non l’ho protetto,

che non l’ho ascoltato,

che l’ho lasciato solo a farsi grande

e gli dico che può crollare

che può piangere

che può smettere di tenere su il mondo

che da oggi ci sono io, e che resto.

Ora può esistere

senza dover essere perfetto,

e gli insegno che chiedere aiuto

non è debolezza

ma guarigione lenta e vera.

Questo è il mio abbraccio

per tutti quei figli

che non hanno dato problemi

e oggi chiedono solo

di essere finalmente visti

e abbracciati

per intero, per davvero.

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