50.000 firme per il voto fuorisede: la proposta di legge arriva in Parlamento


Una svolta per il diritto di voto degli italiani lontani da casa

Dopo anni di mobilitazioni, appelli e campagne, è stato raggiunto un traguardo importante: oltre 50.000 firme sono state raccolte per la proposta di legge di iniziativa popolare che punta a introdurre in modo stabile il voto fuorisede in Italia. Il risultato segna un passo decisivo verso il riconoscimento di un diritto atteso da milioni di cittadini – studenti e lavoratori – che oggi non possono votare se non tornando nel proprio Comune di residenza.

 

Cos’è una legge di iniziativa popolare e come funziona

In Italia, la Costituzione prevede che i cittadini possano partecipare direttamente all’attività legislativa attraverso una legge di iniziativa popolare. In parole semplici, significa che un gruppo di cittadini può proporre una legge al Parlamento, senza passare dai partiti o dal Governo.
Per farlo, è necessario raccogliere almeno 50.000 firme valide di elettori. Una volta raggiunta questa soglia, la proposta deve essere depositata in Parlamento, dove inizia l’iter legislativo come qualunque altra legge. Tuttavia, la Camera o il Senato non sono obbligati ad approvarla, ma hanno il dovere di discuterla.

 

Una battaglia lunga quattro anni

Il traguardo di oggi è il frutto di quattro anni di mobilitazione: incontri con studenti e studentesse nelle università, manifestazioni davanti al Parlamento e una costante pressione sull’opinione pubblica. Anche il mondo dello spettacolo ha contribuito a dare visibilità al tema, portando la questione del voto fuorisede persino sul palco di Sanremo.

 

Due sperimentazioni e un obiettivo chiaro

Negli ultimi anni, l’Italia ha sperimentato con successo il voto fuorisede in due occasioni: alle elezioni europee del 2024 e ai referendum dell’8 e 9 giugno 2025. Esperimenti che hanno dimostrato la fattibilità di un sistema di voto alternativo, capace di garantire la partecipazione democratica anche a chi vive lontano dalla propria città d’origine.

 

Cinque milioni di cittadini in attesa

Oggi, circa cinque milioni di italiani – tra studenti, lavoratori e stagionali – si trovano a dover scegliere tra esercitare il diritto di voto o evitare costosi e lunghi spostamenti. Quasi tutti i Paesi europei consentono di votare fuori dal Comune di residenza: solo Malta, Cipro e l’Italia non lo permettono ancora.

 

 

Ora la parola al Parlamento

Con il deposito della proposta in Senato, il Parlamento è chiamato a dare seguito alla volontà popolare. Dopo anni di rinvii e promesse, la richiesta è chiara: garantire a tutti i cittadini la possibilità di votare, ovunque si trovino.
“Non ci sono più scuse” – è il messaggio che arriva forte da chi ha reso possibile questa iniziativa. Ora tocca alla politica trasformare questa battaglia civile in una legge che renda il voto davvero accessibile a tutti.

 

Valeria Buremi

Lascia un commento

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑