A tu per tu con LadyLed


“L’opera d’arte si nutre della luce che la illumina”  

Esteticamente coniugabile all’unicità del prodotto, influenzato dalle nuove tendenze, LADYLED impiega la tecnologia LED facendone il leitmotiv di un percorso cultuale in ascesa, concependo i “prodotti illumino tecnici artigianali” nell’ottica della salvaguardia ambientale, riducendo e ottimizzando i consumi energetici. 

La ” lady” intervistata è Marzia Paladino, creatrice del progetto artistico “Light your food” , esposto presso il  Museo di Casa Martelli, via Zannetti 8, Firenze. 

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Marzia, Ti ringraziamo per il tempo che hai concesso ad “Acicastello Informa”, e per la disponibilità dimostrata.

 

1)      Come nasce l’idea e la realizzazione di LADYLED s.r.l?

Credo che l’idea di coniugare gli aspetti tecnologici della realtà che ci circonda con un qualcosa di creativo che mi viene da dentro, è cresciuta con me. La mia famiglia lavora nel campo dell’elettronica industriale da sempre e i LED mi hanno affascinata fin da piccola, forse per la loro possibilità di creare colori e atmosfere che vanno oltre il semplice uso tecnico. Inoltre sono sempre stata attratta dal mondo artistico e l’idea di realizzare lampade o corpi illuminanti è venuta fuori spontaneamente. In tutto questo anche l’idea del riciclo ha sempre attirato la mia attenzione e da ciò sono nate lampade con circuiti stampati dismessi (PCB) o creazioni realizzate con ritagli di stoffe e tessuti per arrivare anche all’uso di metalli, LED e passamanerie per realizzare come ad esempio la mia linea di borse.

 

2)      Perché la scelta dell’uso del light emitting diode?

Oggi più che mai si sente l’esigenza di adottare strategie produttive che vedono il risparmio energetico al primo posto. I LED per la loro stessa natura sono un prodotto principe in questa ottica. Inoltre i LED nel campo dell’illuminazione, hanno un bassissimo impatto ambientale cosa che permette di essere in linea con il rispetto dell’ambiente, di chi verrà dopo di noi e la salvaguardia del pianeta.

3)       Chi è Marzia Paladino come Light-designer?

Come accennato precedentemente una parte di me è sempre stata fortemente attratta da tutto ciò che è creativo e artistico. Sin da piccola la mia curiosità verso l’arte mi spingeva a rimanere quasi ipnotizzata davanti al “bello”. Da grande mi è venuto naturale fare una professione della mia esperienza in campo tecnico con i LED coniugata al mio lato creativo, parliamo chiaramente della mia attività come Light-designer.

4)      Vuole parlarci della sua esperienza “Torte a Palazzo” tenutasi a Firenze?

L’evento Torte a Palazzo ha sublimato tutte le mie esperienze che vedevano la sinergia dei LED con i corpi illuminanti in genere. In questo caso mi ha permesso di vedere l’applicazione della luce al food. Tutto questo non nasce improvvisamente ma è l’evoluzione di idee  da tempo attenzionate dall’azienda di famiglia e da me con la collaborazione di chef. Anni fa ad esempio abbiamo realizzato una linea di sottopiatti luminosi per eventi che adesso, uniti al concetto delle torte luminose, ha trovato la sua precisa collocazione e presentazione avvenuta appunto in occasione dell’evento, emozionante esperienza, al Museo di casa Martelli a Firenze.

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5)      Altre collaborazioni essenziali che hanno segnato il suo percorso in maniera positiva?

 Da quando è iniziata la mia attività e il mio percorso lavorativo ho avuto il piacere di collaborare con artisti nel campo della pittura e della scultura nonché con organizzatori di eventi, galleristi e creativi in genere.

6)      Progetti futuri?

Se dovessi rispondere in dettaglio a questa domanda, con tutti quelli che sono i miei desideri,  forse usciremmo dai limiti dell’intervista stessa! Preferisco dire che le idee e le possibilità sono tante e che non ho nessuna intenzione di limitare le opportunità che anche a livello internazionale oggi sono raggiungibili. 

Alessia Aleo 

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