Bianca come il latte, rossa come il sangue: da giovedì nelle sale cinematografiche.

 

 

 

 

<<Questo era l’unico compito di greco che mi divertiva al ginnasio. Di alcune parole prese dalla versione dovevamo scrivere sul quaderno il significato e una parola italiana derivata che ci aiutasse a ricordare il termine in greco. Così ho imparato bene due parole: Leukos: bianco. Da questa deriva la parola italiana “luce”. Aima: sangue. Da questa deriva la parola italiana “ematoma”, grumo di sangue. Se metti insieme quelle due parole paurose, ne viene fuori una ancora più terribile: leucemia. Così si chiama il tumore che colpisce il sangue (…) e significa “sangue bianco”. Lo sapevo che il bianco era una fregatura. Come può il sangue essere bianco? Il sangue è rosso e basta. E le lacrime sono salate e basta. (…)Beatrice ha la leucemia>>.

Con queste parole, Leo, un sedicenne come tanti descrive la malattia di Beatrice. Tratto dal best seller di Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue è atteso dai giovani al cinemadopo l’ineguagliabile successo del romanzo.  Giovedì 4 aprile uscirà nelle sale cinematografiche prodotto dalla Lux Vide e Rai Cinema e distribuito dalla O1 in 300 copie. La regia è di Giacomo Campiotti, protagonisti Luca Argentero (il professore), Filippo Scicchitano (Leo), Aurora Ruffino (Silvia) e Gaia Weiss (Beatrice). Firmano la colonna sonora i Moda’ con il brano già proposto a Sanremo Se si potesse non morire; la sera del 4 si esibiranno live in un evento ripreso da 250 maxischermi in tutta Italia.

Bianco è il colore della pelle, della calma, del vuoto, della noia, ma anche quello della paura. Rosso è quello del sangue, del cuore, della passione, della forza, dell’energia. È tra questa dicotomia coloristica che si dipana il nuovo film di Giacomo Campiotti. Il regista non è in realtà nuovo a questo tipo di storie: nel 2005 aveva infatti diretto Mai + come prima, film in cui un gruppo di ragazzi, nel suo viaggio post-maturità, rifletteva ironicamente sulla morte, la disabilità, l’incomunicabilità con gli adulti e l’incertezza del futuro. Con Bianca come il latte, rossa come il sangue, Campiotti torna ancora una volta a trattare il mondo adolescenziale con una storia dai buoni sentimenti che si colora di dramma, raccontata dal simpatico Filippo Scicchitano (il ribelle Luca di Scialla!), nuova promessa del cinema italiano, accompagnato dal bel Luca Argentero, nei panni del “sognatore”, professore di filosofia: <<Per prepararmi al ruolo ho parlato con Alessandro D’Avenia, autore del libro. Lui prova un enorme amore per quello che fa, e stabilisce un’empatia verso i ragazzi che in questo modo godono di un’attenzione maggiore. Se sei annoiato, infatti, non riesci a suscitare interesse nei ragazzi. Facendo il professore affronti gli adolescenti in un momento delicato della vita, e ho visto che il professore è una figura che non si può permettere insicurezze quando sale in cattedra. Alessandro per me è ciò che io considero la versione moderna di un professore, anzi di un educatore, ed è stato una vera fonte di ispirazione per me. Gli studenti di oggi sono molto avanti, sono profondi, fanno collegamenti, per esempio tra come ci si innamora oggi e come ci si innamorava anche secoli fa. Detto questo, ho avuto anche l’amara constatazione di vedere come non mi offrano più il ruolo del figlio o dello studente, ma ormai quello del professore>>.

DATA DI USCITA ITA: Giovedì 4 Aprile 2013

GENERE: Drammatico

NAZIONE: Italia – 2013

DURATA: 102 minuti

PRODUZIONE: Lux Vide, Rai Cinema, Enel Green Power (con la partecipazione di), Film Commission Torino Piemonte (con il sostegno di), Unicredit (in associazione con)

DISTRIBUZIONE: 01 Distribution

NOTE: Presente nella colonna sonora la canzone dei Modà, Se si potesse non morire, classificatasi al terzo posto del 63esimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo.

SOGGETTO: Tratto dall’omonimo best seller di Alessandro d’Avenia, edito da Mondadori

 

Giuliana Ventura.