TELECOM CONDANNATA DALL’ANTITRUST: ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE

L’istruttoria aperta il 23 giugno 2010 dall’Antitrust  contro l’ex monopolista delle comunicazioni, dopo la denuncia di Wind e Fastweb per comportamenti contrari alla concorrenza, ha finalmente dato i suoi frutti.

Nella nota dell’Antitrust si legge che Telecom “ha abusato, con due distinti comportamenti, della posizione dominante detenuta nella fornitura dei servizi di accesso all’ingrosso alla rete locale e alla banda larga, ostacolando l’espansione dei concorrenti nei mercati dei servizi di telefonia vocale e dell’accesso ad internet a banda larga”.

In particolare Telecom “ha opposto ai concorrenti un numero ingiustificatamente elevato di rifiuti di attivazione dei servizi all’ingrosso, i cosiddetti ko”.

Per tale Infrazione è stata comminata alla stessa una sanzione di 88,182 milioni.

La compagnia telefonica ha, inoltre, “attuato una politica di scontistica alla grande clientela business per il servizio di accesso al dettaglio alla rete telefonica fissa, tale da non consentire a un concorrente, altrettanto efficiente, di operare in modo redditizio e su base duratura nel medesimo mercato”. Ciò ha determinato la delibazione di una seconda multa di 15,612 milioni che tiene conto di un’aggravante connessa alla recidiva, poiché in passato era stata già condannata per abuso di posizione dominante in relazione a comportamenti sostanzialmente analoghi .

In definitiva l’Antitrust ha inflitto a Telecom Italia, con l’accusa di “abuso di pozione dominante”, una maxi multa di 103,794 milioni.

 In una nota, l’azienda replica al contrario «di aver sempre assicurato agli operatori alternativi la piena parità di trattamento nell’accesso alla sua rete, nel rispetto delle normative vigenti grazie anche all’implementazione volontaria del modello Open Access». o Telecom ricorrerà ovviamente al Tar «certa di poter dimostrare la correttezza dei propri comportamenti».

Angela Scalisi