Siamo tutti al “Bar dello Sport” di Aci Catena

Fresca atmosfera estiva a Piano Umberto, la Piazza è gremita e si attende con curiosità e trepidazione l’arrivo di Lino Banfi e Jerry Calà. Il mormorio della Piazza si fa sempre più insistente quando le due celebrità arrivano ed illuminati dai flash si dedicano a rispondere alle domande della Stampa: con i nostri microfoni riusciamo ad intervistare i due attori, protagonisti del celebre film “Al Bar dello Sport”.

Siamo al Bar dello Sport non più nel 1983 ma nel 2013 e la condizione di vivere la dimensione “gioco” è totalmente cambiata in negativo come affermano i due attori durante la nostra chiacchierata.

 Il gioco è un’attività comune a tutti gli uomini, senza barriere d’età. Le definizioni ne parlano come di una pratica spontanea e disinteressata, situata al di fuori di interferenze utilitaristiche, ma non per questo priva di significati umani e sociali. Un’attività piacevole ma non superflua, ed è la dimensione che veniva sviluppata ed articolata nella pellicola interamente girata a Torino, dove il protagonista indiscusso era anche il 13 del TOTOCALCIO, che cambiava interamente e stravolgeva la vita dell’immigrato pugliese Lino.

Tuttavia, negli ultimi anni, invece, il gioco si è imposto all’attenzione non soltanto per i suoi aspetti ludici e “genuini” ma anche commerciali e clinici. I dati relativi alle “spese per giochi” da parte degli italiani indicano infatti un forte consumo di giochi e si assiste ad un proliferare di proposte, anche legislative, che vanno verso una maggior liberalizzazione e diffusione di forme di gioco legalizzato. Videopoker, bingo, casinò on line, super enalotto, gratta-e-vinci sono oggi i modi con cui molte persone tentano la sorte, nella speranza forse di cambiare la propria vita. E i due attori hanno sottolineato come questa indole del gioco debba essere invece messa da parte e tornare ai sani valori del gioco intesto come associazionismo.

La “giovane ventenne” commedia diretta da Francesco Massaro rimane attuale ieri come oggi, spunto di riflessione che può abbracciare nonostante la sua leggerezza cinematografica grandi tematiche tipicamente italiche.

Sul palco Jerry Calà, parla della sua esperienza spalla a spalla con Banfi durante le riprese di questa pellicola. Egli sottolinea il paradosso del suo personaggio, interpretava un ragazzo muto in un momento in cui l’attore si ritrovava a vivere il boom della celebrità grazie alla sua rinomata loquacità e creare tormentoni come “Libidine” era un cult . Queste sono le caratteristiche che lo hanno portato all’apice della storia televisiva e cinematografica dell’Italia degli anni ’80 sino ad oggi e grazie alla sua intuizione (il “2” in Juventus – Catania) al Bar dello Sport la nostra Provincia diventa decisiva e abbraccia metaforicamente il famoso sogno italiano.

Sognare rimane ad oggi l’unica schedina vincente.

Continua il “CINE NOSTRUM” coordinato magistralmente dal giovane Direttore Artistico, Francesco Grasso, con il terzo appuntamento in compagnia di Lino Banfi per parlare sul palco catenoto degli aneddoti che hanno caratterizzato la sua lunga carriera. 

Stasera avrà luogo la proiezione del film “Il commissario Lo Gatto”.

Per rendere omaggio al  compianto Nino Manfredi, grande amico dell’attore, la scaletta subisce una piccola variazione. Il film che sarà proiettato mercoledi, su richiesta dell’artista, è  “Un Difetto di Famiglia”, diretto da Alberto Simone, al posto di “Vola Sciusciù” .

Trama: Nel giorno fissato per il matrimonio della figlia, Nicola si trova a dover piangere la morte dell’anziana madre. Durante il suo funerale ricompare, dopo quarant’anni, Francesco, l’altro figlio della defunta, che in giovane età, rendendo pubblica la sua omosessualità, aveva causato uno scandalo alla famiglia. I due fratelli si detestano ma, nel rispetto delle volontà materne, sono costretti a viaggiare insieme per accompagnare la salma al loro paese natale. Inoltre durante il viaggio Nicola scopre tante altre cose sulla vita di Francesco.

Cine Nostrum: appuntamento estivo imperdibile.

Alessia Aleo

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