L’egemonia della nota vocale


Io e la mia amica maestra Graziella riusciamo ad inviarci un centinaio di note vocali al giorno (quando non abbiamo voglia).

E nella suddetta modalità comunicativa parliamo di tutto e del nulla.

Ma di fari na telefonata nun si ni parra!

Noi comunichiamo solo ed esclusivamente con l’ausilio di note vocali e nonostante questo la comunicazione risulta comunque chiara.

Per comprendere tale fenomeno ecco che, puntuali come le tasse, giungono le indagini sociologiche da me stessa medesima condotte su un campione strettamente personale. Quindi, come sempre, vi dovete fidare.

Il vero sballo della dattilografia virtuale è che la benedetta app di messaggistica ti permette di non dover più tener premuto il tasto del microfono.

Insomma il mondo si divide in quattro categorie:

– coloro che scrivono sms;

– coloro che visualizzano e non rispondono;

– chi detta note audio;

– chi possiede, come la sottoscritta, tutte e quattro le tare.

Noi dettatori compulsivi di note audio siamo banalmente identificabili: telefono stretto nel palmo portato alla bocca come fosse una raviola alla ricotta e passi veloci e da scippatore dopo avere effettuato il colpo. Dopo aver inviato la nota guardiamo catatonici lo schermo dell’aggeggio malefico in attesa dell’avvenuta consegna. E appena le magiche spuntine diventano azzurre raggiungiamo l’orgasmo. Evviva!

Nel momento in cui leggiamo: “sta registrando…” i preliminari ricominciano e il circolo si rimette in moto.

Ma perché non telefoniamo più?

Rischiamo reazioni equivoche e scomposte con questi maledetti messaggi, ma non riusciamo a farne a meno.

Parlare al telefono è un gesto che si sta estinguendo, evitiamo il batti e ribatti a voce… forse per mancanza di tempo, forse per i troppi contatti, forse perché la telefonata resta un gesto intimo e di intimità ce n’è rimasta ben poca.

Sapete che vi dico? Io stasera ho voglia di trasgredire: alla mia amica maestra Graziella faccio una dimenticata e vetusta telefonata. In fondo ho scoperto, leggendo il manuale delle istruzioni del mio smartphone, che l’aggeggio è in grado di effettuare anche delle fantomatiche conversazioni a voce scorrevole e va sfruttato tutto. Sarà vero?

Giusi Lo Bianco

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